Documento di intenti

Nell’audizione degli ecomusei svoltasi presso l’IPAC, a Villa Manin il 26 marzo 2015, i rappresentanti degli Ecomusei riconosciuti di interesse regionale e i membri del Comitato Tecnico-Scientifico per gli ecomusei presenti hanno approvato il seguente documento di intenti:

  1. l’IPAC assicura agli Ecomusei riconosciuti della regione il supporto istituzionale in termini culturali e scientifici, al fine di incrementare e veicolare conoscenze, azioni e proposte volte al consolidamento della rete ecomuseale della regione, anche attraverso la candidatura di un progetto condiviso nell’ambito della programmazione comunitaria;
    si fa inoltre garante di progetti di valorizzazione del patrimonio culturale della rete ecomuseale, attraverso programmi di catalogazione partecipata a sviluppo tematico e pluriennale;
    mette a disposizione degli Ecomusei riconosciuti i propri strumenti e le proprie competenze per i progetti condivisi;
    si rende disponibile a organizzare workshops e incontri di formazione e aggiornamento per gli operatori ecomuseali, dedicati alla programmazione comunitaria, alla definizione di obiettivi comuni per specifici progetti di rete, a modalità e strategie di intervento su temi di comune interesse come l’utilizzo della Mappa di comunità quale base conoscitiva per la stesura del Piano Paesaggistico Regionale.
  2. Il Comitato tecnico-scientifico e gli Ecomusei auspicano per gli Ecomusei riconosciuti un ruolo di interlocutori dell’Ente Regione nelle occasioni di discussione e confronto sui temi che riguardano la programmazione e la pianificazione del territorio.
    Il Comitato tecnico scientifico e gli Ecomusei riconosciuti chiedono che gli ecomusei diventino interlocutori accreditati dell’Ente Regione nei tavoli di programmazione regionali in materia di pianificazione, sviluppo locale e turismo, alla stregua di altri soggetti (enti gestori di aree protette, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste).
    Propongono, a tal fine, incontri congiunti con:
    – la Direzione Centrale Cultura, Sport e Solidarietà;
    – il Servizio tutela del paesaggio e biodiversità, al fine di una proficua interazione in relazione alla predisposizione del Piano Paesaggistico Regionale, considerato il ruolo che gli stessi ecomusei potrebbero assumere nella lettura dei rispettivi territori a favore del Piano, attraverso strumenti specifici;
    – la Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali, in relazione al Piano di Sviluppo Rurale, per contribuire a sostenere lo sviluppo delle zone rurali attraverso politiche comunitarie[1];
    – l’Agenzia TurismoFVG, in relazione al Piano regionale del Turismo, ai fini della programmazione turistica culturale ed esperienziale, e dell’organizzazione di eventi ad essa connessi.
  3. Il Comitato tecnico-scientifico e gli Ecomusei riconosciuti ritengono inoltre rilevante l’inserimento di progetti educativi pluriennali sul tema del patrimonio culturale all’interno del Piano dell’Offerta Formativa delle scuole primarie e secondarie di primo grado. A tal fine chiedono di definire con l’Ufficio Scolastico Regionale, in collaborazione con l’IPAC, un protocollo di intesa per l’avvio di progetti didattici sperimentali che coinvolgano gli istituti scolastici presenti sui territori in cui operano gli ecomusei.
  4. Il Comitato tecnico-scientifico e gli Ecomusei riconosciuti ribadiscono la valenza strategica del ruolo degli Ecomusei nel territorio in termini di stabilizzazione, in quanto titolari di politiche culturali che mirano alla valorizzazione ampia di quel territorio.
  5. La Legge Regionale 10/2006, che riconosce gli ecomusei di interesse regionale, risulta essere ancora oggi la più avanzata d’Italia, riferimento esplicito per tutte le regioni che dopo il Friuli Venezia Giulia hanno legiferato in materia. Si avverte però oggi, in virtù dell’esperienza consolidata e in vista del decennale della legge, la necessità di una riflessione. Il Comitato tecnico-scientifico e gli ecomusei riconosciuti propongono, a tal fine, un tavolo di lavoro congiunto IPAC, Direzione centrale cultura, sport e solidarietà, Servizio regionale beni culturali, Comitato tecnico-scientifico ed Ecomusei, che abbia come obiettivo la rilettura della L.R. 10/2006 e la valutazioni di eventuali modifiche e integrazioni.
  6. Gli Ecomusei ed il Comitato tecnico-scientifico chiedono inoltre all’Amministrazione regionale l’erogazione certa delle risorse agli ecomusei già riconosciuti di interesse regionale nella prima parte dell’anno o l’assegnazione a cadenza triennale dei finanziamenti, basata sulla programmazione triennale richiesta dalla legge[2]; ciò garantirebbe l’adeguata realizzazione dei programmi annuali di attività sia agli Ecomusei gestiti dai Comuni che a quelli gestiti da Associazioni[3].
    Si chiede inoltre che eventuali risorse aggiuntive, assestate in bilancio regionale, possano venire indirizzate a progetti trasversali della rete ecomuseale o possano venire assegnate a ciascun ecomuseo oltre il raggiungimento della soglia massima di contribuzione del 75%.
  7. Il Comitato tecnico-scientifico e gli Ecomusei chiedono infine una modifica della legge regionale 10/2006 rispetto alla periodicità biennale dell’accertamento della permanenza del possesso dei requisiti; una cadenza triennale potrebbe consentire un più adeguato sviluppo del piano programmatico.
    [1] Ad esempio, i criteri di selezione nella formazione delle graduatorie dei bandi dei GAL dovrebbero tener conto anche della localizzazione del progetto o dell’investimento nell’ambito dei Comuni il cui territorio rientra in un ecomuseo, come già avviene per i parchi e le riserve naturali.
    [2] Se la richiesta di contributo annuale venisse evasa con un finanziamento comprensivo del biennio successivo, anche se i finanziamenti arrivassero – come attualmente – dopo un anno, non si comprometterebbe l’operatività degli ecomusei.
    [3] Nel primo caso le norme relative al bilancio pubblico impongono all’ente di stanziare in bilancio la quota di compartecipazione minima che è del 25%, quindi solo dopo l’approvazione del bilancio possono essere attivate solamente le attività coperte da quelle risorse. Per tutte le altre attività l’ente deve attendere il decreto di assegnazione del contributo che, in attesa dell’eventuale riconoscimento di altri ecomusei, perviene solitamente verso fine luglio-inizio agosto.

 

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